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DIARIO DEI VISITATORI
[ 2269 messaggi sul diario - pag 79 di 227 ]


i CM  ha scritto:

Ciao Alberto
[ #  07/01/2010 18:22:48 ]


Alberto Cesa  ha scritto:

"E se io muoio compagni sulla fossa
non voglio fiori per il mio funerale,
mi basta avere la bandiera rossa
chè socialismo sarà la libertà."
[ #  07/01/2010 14:25:21 ]


Charč Moulą  ha scritto:

a tutti buon natale, da Guardia a Chianale!
...persino la rima... ma possa giungere il nostro augurio di un sereno natale ed un combattivo - mica siamo buonisti...- anno nuovo soprattutto agli amici che non possono raggiungerci (i francesi soprattutto ma i charemoulini di ogni dove) per il GRAN BALLO DI SANTO STEFANO.
vi vogliamo bene!!!


forzaunpò!
[ #  24/12/2009 18:24:58 ]


Presidio Alpino Paratge di montagne d'OC ha scritto:


Presidio Alpino Paratge

vieni a visitare le nostre pagine nello spazio gentilmente concessoci dal sito Castelmagno-OC:
http://www.castelmagno-oc.com/cultura/presidio_alpino/presidio_home.htm

oppure visitando il nostro spazio nel noto "pericoloso" e "sovversivo" FACEBOOK:

http://www.facebook.com/home.php?#/profile.php?ref=profile&id=100000434395369

arveire a tuchi
[ #  19/12/2009 10:57:50 ]


mi di de ici ha scritto:

finalmente han tolto dal suo grugno il sorriso del despota eiro a minja en pau de poutijo deco el
[ #  15/12/2009 20:37:00 ]


ELISA di MARTONE ha scritto:

BRAVISSIMI !!! IL CD E’ SPECIALE !!! COMPLIMENTI PER MUSICA E PAROLE !!! E’ COME IMMERGERSI NEL PASSATO: RIUSCITE A RICREARE LE ATMOSFERE E LA VITA DI UN TEMPO !!! S' ERA QUESTO IL VOSTRO INTENTO CI SIETE RIUSCITI !!!
P.S. I VOSTRI CONCERTI SONO SEMPRE SPASSOSISSIMI E PIACEVOLISSIMI!

[ #  14/12/2009 10:48:48 ]


Charč Moulą di Valades d'Oc ha scritto:

A A A

I C.M. CERCANO
NUOVI SUONATORI DA ROVINARE

Ti piace suonare musica popolare e tradizionale?
Ami le nostre montagne, la loro gente e le loro tradizioni?
Sei un noto alcolista? (vabbè, se non lo sei possiamo pensarci noi)
Il tuo idolo musicale durante l’adolescenza era un onirico essere mitologico a metà tra Jouan Bernardi e Jim Morrison?
VORRESTI SUONARE COI C.M.???

Se rispondi sì alle prime 4 domande ci dispiace per te…
quello che ci interessa è soprattutto che tu risponda sì alla 5ta domanda (sono 5 vero…, si ok!)!!!
Se è così, sappi dunque che

I C.M. CERCANO
(non perché manchino nell’attuale formazione ma perché non tutti riescono sempre a esser disponibili per vari motivi)

1) un/a percussionista (magari anche batterista)

2) un/a fisarmonicista

3) una decina di groupies per raccogliere i cavi e… (ma questa è un’altra storia)

n.b.: non è che se suonate, per dire, il violino - piuttosto che il basso tuba o il flauto traverso - e siete interessati vi sputiamo in faccia, eh…! Contattateci cmq!!!

Si richiede:

1) un punteggio di almeno 30 punti nel test che troverete alla pagina
http://www.charemoula.it/test.asp

2) voglia di suonare e far festa “a nosto modo”

3) disponibilità di almeno 2 prove (anche menou..!) e 2 concerti al mese (più numerose feste facoltative…)

4) grandi doti di sopportazione a causa del caratterino tra il polemico ed il rissoso di alcuni di noi…

assicuriamo:

1) che vi divertirete

2) che il vostro medico non sarà contento (e probabilmente neppure vostra morosa/o)

3) luculliane mangiate e sproporzionate bevute

4) un congruo rimborso spese

se conoscete qualcuno interessato ditegli di contattarci.

per info scrivete a: mail@charemoula.it
[ #  05/12/2009 11:38:43 ]


Marqula  ha scritto:

Ciau,
scrivo questa mail a un po' di persone della Val Varaita, come risposta e riflessione a una mail delirante che ho ricevuto.
La mail in questione mi è stata mandata da dei compagni della Val Susa, e riporta un testo pubblicato sul sito de "La Stampa" http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplrubriche/binariomorto/
grubrica.asp?ID_blog=256&ID_articolo=56&ID_sezione=&sezione=
.
In pratica un certo Franco C., parlando a nome di tutta (attenzione:
a nome di TUTTA) la Val Varaita propone di fare passare il Treno ad Alta Velocità proprio in Val Varaita, ormai stufo delle annose questioni Tav sì - Tav no.
Il progresso non si può fermare, la Torino Lione è necessaria, e quindi la Val Varaita per risolvere la questione si candida a paladina del progresso.
In fondo a questa mail trovate il messaggio che ho ricevuto, e il collegamento al sito della stampa.

Adesso vi sottopongo alcune mie riflessioni.

Innanzitutto c'è un vizio di forma, in quanto mi sembra abbastanza arrogante e presuntuoso parlare a nome di TUTTA la valle. Questo comitato è proprio sicuro di avere tutto questo consenso?
In fondo spero che sia uno scherzo, qualche buontempone che si diverte a prendere in giro. Se così fosse: complimenti, c'è riuscito bene, perché da quando ho ricevuto questa mail è tutto il giorno che ci penso, e purtroppo questo "scherzo" ha attirato tutta la mia attenzione. Avrei potuto fare una lunga pennichella, una passeggiata, e invece no, sono qui al computer che scrivo una risposta al comitato spontaneo per la Tav in Val Varaita!
Eppure c'è qualcosa di amaro, anche se fosse uno scherzo, un dubbio che si insinua - e se fosse vero?
Questa persona che sostiene il Tav auspica quindi che la valle diventi anche un corridoio per l'europa, perché in fondo di questo si tratta, un passaggio veloce di merci e persone.
Per questo ci vorrebbe un cantiere che, a detta degli stessi progettisti, potrebbe durare minimo venti (20) anni, con dei costi esorbitanti. Riuscite a immaginare il mangia mangia di appalti e ruberie? Ma al di là di questo, mi fa soffrire il desiderio stesso di Tav. Pensare che un essere umano guardando la Valle Varaita pensi: da qui può passare. E non solo, questa persona si impegna, fonda un comitato, ci spende delle energie.
Ognuno ha i desideri che si merita.
Il desiderio che gli esseri umani viaggino più in fretta, un collegamento nevrotico di formicai, da un punto dell'europa a un altro, formichine senza pace che pensano a lavorare, sempre più in fretta. Noncuranti della presenza delle Alpi. Nobili, belle, immobili.
Ma come si fa ad aver fretta di andare verso il patibolo?
In valle Varaita come dappertutto in montagna ognuno è molto geloso della terra, perché ogni pezzettino è stato conquistato con il durissimo lavoro di molte persone negli anni. Muretti a secco, terrazzamenti, opere ciclopiche che ora non saremmo neanche in grado di pensare, senza l'ausilio del petrolio e di mezzi meccanici. Per cui, come sapete tutti, un fazzoletto di terra dove fare l'orto è assai prezioso, ed è molto difficile averlo. Un sentimento particolare lega le genti di montagna alle loro proprietà, alla loro terra, così aspra e restìa a lasciarsi conquistare.
Però quando arrivano gli imprenditori dalla pianura, pieni di soldi e con sulla bocca la parola "progresso", tutti calano le brache. Anche il più sarvai di tutti i vitun, pieno di diffidenza verso i forestieri, di fronte al dio progresso si prostra supino e mite.
Il progresso, quello vero, quello osannato dalla televisione e dai giornali.
Lo stesso progresso che negli anni '60 ha voluto che i montanari lasciassero le loro borgate per andare a lavorare nelle fabbriche, in pianura, trasformandosi da fieri abitanti dell'alpe in tristi pendolari.
Il pendolo, un triste e monotono moto perpetuo, questo è il desiderio che nutrono (alcuni fra) gli uomini, un desiderio che mi fa soffrire.
Il treno ad alta velocità non è nient'altro che questo moto perpetuo velocizzato. Partire da casa - andare (lontano e in fretta) - lavorare (consumare) e poi ritornare. E poi via, giù il gettone, altro giro altra corsa, così all'infinito.
Ma quando impareremo a fermarci, a guardare senza fiato questo cielo che ci sovrasta, quando torneremo ad abitare le borgate abbandonate scosse dal vento? Quando abbandoneremo il dio progresso per cercare l'amore dentro il nostro cuore?
La valle Varaita, come tutte le altre vallate, è piena di borgate abbandonate, di posti che si svuotano. Anziché nell'alta velocità, io spero in un moto lento di ritorno, spero di vedere presto molti giovani (e non) riscoprire il tesoro che hanno lasciato gli antenati.

Scusate questo sfogo, ma avevo bisogno di tirare fuori un po' di pensieri. Anche se spero sia tutto falso e che qualcuno si sganasci dal ridere alle mie spalle, mi auguro comunque vi faccia piacere, e stimoli la discussione. Se credete fate pure girare questa mail a chi credete possa essere interessato.

Marco Bailone
(ovvero "Marcolino No Tav di cognome", mi viene subito in mente il processo della Baìo...)
[ #  29/11/2009 11:14:13 ]


beppe  ha scritto:

Forse la Storia è un eterno ritorno e i partigiani dovranno tornare in montagna. Pubblico la lettera dedicata al padre partigiano di Vittorio.

"Beppe, stammi a sentire, sono il figlio di un partigiano, era nelle Brigate Garibaldi, dopo la guerra non ha mai fatto politica attiva, mi ha dato l'esempio ogni giorno con la sua onestà che per lui non era "uno stile di vita" come dicono oggi con grande prosopopea molti imbecilli, ma più semplicemente l'unica scelta possibile: essere sé stesso. Ha allevato i figli con mille sacrifici, ha sempre lavorato per mantenere la famiglia, un doppio lavoro, anche la sera, ma non si è mai lamentato, anzi, lo ricordo spesso fischiettare "Volare" di Domenico Modugno. Poteva comprarsi il giornale solo la domenica mattina e in vacanza non ci è andato mai. Qualche settimana dai parenti in campagna era il massimo per lui. Era un partigiano, ma quando Mussolini fu appeso non era contento. Non amava la violenza anche se ha sparato e forse ucciso, anche se questo non me lo ha mai detto. Ha protetto a suo rischio una famiglia ebrea e evitato la fucilazione di un fascista perché per lui non erano ebrei o fascisti, ma solo uomini, donne, persone. Quando arrivarono gli aerei americani a bombardare e uccidere migliaia di civili mentre mia madre io e i miei fratelli eravamo nel rifugio, lui saliva sul tetto a sventolare la bandiera italiana per dimostrare la sua indignazione. Oggi gli americani partono dalle nostre basi per bombardare altri popoli e i fascisti, o meglio la loro caricatura, sono al governo insieme a gente che ha frequentato mafiosi per tutta la vita. Mio padre non era un santo, era un italiano come tanti, di una generazione che non aveva bisogno di credere nei valori, perché i valori erano parte della loro esistenza quotidiana. Ti ho scritto perché la realtà che vedo non è quella che voleva lui, per la quale ha rischiato la pelle pur avendo tre figli. E' solo uno sfogo. Ma quando sento dire che in guerra erano tutti uguali, questo non è vero. E quando lo stesso ragionamento è fatto oggi, in tempo di pace, ancora non è vero. Non siamo tutti uguali. Per me, forse sono parole forti, esistono veramente il Bene il Male. E chiunque li può distinguere. Nessuno può chiamarsi fuori in questo momento." Vittorio V.

[ #  28/11/2009 14:37:56 ]


juspot  ha scritto:

giro lettera di Mariano oggisu La Stampa: meditate gente, meditate...

Correva l’anno 1956 quando a Prazzo i residenti sistemarono due antenne televisive in quota per ricevere il segnale che portava nelle loro case volti e notizie dal mondo, nelle osterie Lascia o Raddoppia e i piccini dal parroco per vedere la TV dei ragazzi e solo quella.
Linee aere su pali e apparati privati continuarono a essere mantenuti fino all’85, tutto pagato con una quota per famiglia, un antico modo di risolvere i problemi nelle comunità alpine: far da se.
Poi la Comunità Montana si fece carico del tutto, questo fino a poco fa, ora quel segnale che altrove è stato sostituito dal digitale terrestre, da noi è sparito e con le antiche soluzioni autarchiche non riusciremmo più a intercettarlo.
Sui giornali leggo dichiarazioni rassicuranti e prese di posizione da parte di tutti i rappresentanti delle istituzioni regionali che garantiscono che presto tutto sarà risolto, bene, ma intanto il segnale non c’è e non si sa quando arriverà.
Il passaggio al digitale non è stata una azione di commando fatta nottetempo da guastatori sconosciuti, era stata programmata da tempo, allora perché nessuno si è preoccupato di capire cosa sarebbe capitato quassù?
Se è così che procede la programmazione degli interventi per le Alte Terre non credete che sia in discussione la credibilità dei rappresentanti istituzionali che della questione montana dovrebbero occuparsene?
Se sono stati colti alla sprovvista dal passaggio al digitale, se non riescono a farci arrivare il segnale televisivo come pensano di risolvere problemi ben più gravi delle montagne del Piemonte?
Acqua, gestione risorse locali, servizi, attese dei giovani, rappresentatività istituzionale, viabilità, imprenditoria montana, gestione della fauna (lupo compreso) e del territorio e questo solo per elencare alcuni temi, tutti sicuramente più complessi della copertura del territorio con un segnale televisivo.
La sua mancanza non vi sembra che riassuma in modo esemplare il fallimento di un approccio alla questione montana che va radicalmente rivisto, cominciando col dare alle comunità alpine rappresentatività nei luoghi in cui si decide.
Così non può durare, non credete? Qualcuno ha da proporre una diversa chiave di lettura al riguardo?

Mariano Allocco
Paratge, presidio alpino
Via Roma 26
[ #  24/11/2009 14:35:57 ]


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