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DIARIO DEI VISITATORI
[ 2269 messaggi sul diario - pag 81 di 227 ]


pinot  ha scritto:

Vi inviamo alcuni links ed un documento la cui conoscenza risulta particolarmente utile in questo momento strorico della valle di Susa e del Paese.
Questo messaggio è stato inviato a 17.896 utenti registrati


Il piano dei sondaggi per la futuribile linea Torino- Lyon
http://www.notavtorino.org/documenti/sond-rfi-09-10/pages/indice-sond-rfi-09-10.html

La situazione allo scalo ferroviario di Orbassano
http://www.notavtorino.org/documenti/sito-zero-su-ferro-25-9-09.htm

Tunnel sotto alla manica in vendita per ripianare il debito
http://www.notav.eu/article4599.html

In francia Alta velocità al capolinea?
http://www.notav.eu/article4598.html

Cresce il numero dei presidi NO TAV sul territorio valsusino: nuovo
presidio anche a Condove!
http://www.notav.eu/article4597.html

TAV, come un terremoto: lettera da Bologna
http://www.notav.eu/article4596.html


DOCUMENTO APPROVATO DALL'ASSEMBLEA DEL MOVIMENTO NO TAV DELLA VALLE DI SUSA TENUTA A BRUZOLO (TO) IN DATA 11/09/2009

Ai Sindaci e ai Consigli Comunali dei Comuni di:
Almese – Alpignano – Avigliana – Bardonecchia – Beinasco - Borgaro Torinese - Borgone di Susa Bussoleno – Brandizzo – Bruino – Bruzolo - Buttigliera Alta – Caprie – Caselette - Caselle Torinese
Chianocco – Chiomonte – Chivasso - Chiusa S.Michele – Coazze – Collegno- Condove Druento – Exilles – Giaglione – Giaveno – Givoletto – Gravere – Grugliasco - Mattie Meana di Susa – Mompantero – Moncenisio - Novalesa – Oulx – Orbassano - Pianezza Reano - Rivalta di Torino – Rivoli – Rosta – Rubiana – Salbertrand - San Didero
Sangano - S.Ambrogio - S.Antonino di Susa - S.Gillio - S. Giorio di Susa Settimo Torinese – Susa – Torino – Trana – Vaie – Valdellatorre - Valgioie Venaria – Venaus - Villarbasse – Villardora - Villarfocchiardo - Volpiano

Al Presidente della Repubblica Italiana
Alla Presidenza del Consiglio dei Ministri
On. Ministro Altero Matteoli/Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti
On. Gianni Letta/Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio
On. Antonio Tajani/Commissario Europeo Trasporti
Mr Laurens Jan Brinkhorst/Coordinatore Europeo Progetto Prioritario 6
Presidente Mercedes Bresso e Consiglio Regionale della Regione Piemonte
Presidente Antonio Saitta e Consiglio Provinciale della Provincia di Torino
Pres. A. Ferrentino - Comunità Montana Bassa Valsusa
Pres. M.Carena - Comunità Montana Alta Valsusa
Pres G. Turello - Comunità Montana Val Sangone

e p.c.

Arch M. Virano/Presidente dell’ Osservatorio collegamento ferroviario To-Lione
Ansa - Torino
La Repubblica - Torino
La Stampa – Torino
Corriere della Sera – Milano
Il Sole-24 Ore – Milano
L’Unità – Roma
Il Tempo - Roma
Il Messaggero – Roma
Il Riformista
Il Fatto Quotidiano - Roma
Manifesto
Carta
Luna Nuova - Avigliana
La Valsusa – Susa
RAI : Redazione TG3 – TG2 – TG1
Sky TG 24
Redazione La 7
Mediaset: Redazione Canale 5 – Rete 4 – Italia 1


Le ultime settimane, ricche di eventi d'ogni tipo, hanno prodotto anche qualche novità sullo stato della ferrovia Torino-Lione che, per comodità, di seguito, chiameremo semplicemente ed impropriamente TAV.

Si parte dunque: potrebbero cominciare subito decine di sondaggi perchè il popolo italiano lo vuole e la crisi economica lo impone.

Quale sia la reale utilità dell'opera non è dato sapere: chi non condivide l'opera stessa viene accusato di atteggiamento ideologico nei confronti della medesima, ma come si dovrebbe definire l'approccio di chi ritiene il TAV una svolta epocale? Al momento non esiste un solo argomento tecnico o economico a favore dell'opera.

Convegni, conferenze ed organi appositamente costituitisi hanno divorato montagne di pubblico denaro per discettare sull'utilità dell'opera (ultimo e definitivo organo è l'osservatorio tecnico presieduto da Mario Virano); il denaro speso è stato prelevato direttamente dalle tasche dei contribuenti, e non solo da quelli della Valle di Susa.

Si deve forse dar credito alle previsioni ed ai calcoli di chi non ha saputo anticipare neppure di un giorno la grave crisi nella quale ci si dibatte e dalla quale il paese uscirà con largo ritardo rispetto agli altri paesi?

Per quale ragione si dovrebbe prestar fede alle parole di chi nulla vide, nulla vede ora e fornisce come ricetta per uscire dalla crisi il ritorno al nucleare?

Su che cosa poggiano le stime ottimistiche di crescita del trasporto merci su rotaia attraverso le Alpi?
Qualunque serio studioso di economia non azzarderebbe mai previsioni così a lungo termine: i nostri tecnici ed economisti da operetta invece azzardano eccome!

La scelta di trasportare le merci su rotaia come giustifica la seconda canna autostradale del Frejus? Sicurezza? Qualcuno molto ingenuo o molto furbo ha dichiarato pubblicamente che la seconda galleria accoglierà il traffico su gomma in aumento nei prossimi 100 anni (il sottosegretario/autotrasportatore Giachino). Che dire?

Noi pensiamo che sia finito il tempo delle parole e delle mediazioni: non abbiamo tutte le certezze che politici ed imprenditori ostentano, non siamo così certi che il paese ch'essi stanno disegnando sia il paese dove vogliamo vivere e perciò rimaniamo avvinghiati ad una convinzione che si rafforza sempre di più: dobbiamo difendere il nostro territorio da chiunque lo consideri soltanto un giacimento da sfruttare e poi abbandonare o, peggio, un semplice corridoio di traffico.

Per sopravvivere abbiamo bisogno di acqua e di cibo: di quell'acqua che i lavori di cantiere prosciugheranno definitivamente e di quel cibo che nasce da una terra che diminuisce a vista d'occhio, ogni giorno, consumata dall'avidità e dalla pazzia di chi pensa che qualunque mucca possa essere munta all'infinito, e da tutti coloro che vivono credendo che il cibo sia prodotto dai supermercati.

Ma a noi “cittadini della Valle di Susa” non basta la sopravvivenza, vogliamo anche vivere e per questo necessitiamo di aria pulita, di non morire prematuramente a causa di amianto, gas e sostanze cancerogene che nella nostra valle fan banchetto; vogliamo vivere circondati da un paesaggio piacevole e non lasciamo che a parlare di paesaggio siano coloro che stanno rendendo l'Italia non un museo a cielo aperto ma una cloaca a cielo aperto.

Abbiamo imparato che il "nostro" territorio va dalle Alpi alla Sardegna, dalla Campania al Veneto, inguaribilmente ed orgogliosamente affetti da N.I.M.B.Y.

Non tolleriamo più i capannoni eretti ed abbandonati da anni, quelli che non verranno mai terminati avendo ormai assolto la loro funzione di sottrazione di suolo coltivabile o gli autoporti costati miliardi di vecchie lire per essere poi abbandonati senza neppure essere stati usati e lasciati all'opera pietosa della vegetazione che li ricoprirà nascondendo le vergogne di politiche prive di qualunque senso del bene pubblico; non tolleriamo più di veder sporgere in qualunque fazzoletto di terra case che non verranno mai abitate da alcuno.

Non siamo più disposti a leggere le nefandezze descritte su libri come quello del giudice Imposimato che certifica la estesa corruzione intorno all'alta velocità.

Non vogliamo più leggere le inascoltate denunce di corruzione e delinquenza in ogni settore dell'economia e della politica.

Non tolleriamo più che una fetta troppo grande del nostro paese sia assoggettata a mafie, camorre ed altri verminai simili, ne che sia questa sottospecie umana a dettar legge e ad esportare il suo marciume ovunque sia possibile, come si accinge a fare con il TAV e le altre "grandi" opere.

Non accettiamo lo smantellamento di quelle poche istituzioni che ancora potrebbero consentire una pallida forma di democrazia; non vogliamo che sia riformata la Corte dei Conti e meno che meno che sia toccata in qualche modo la nostra Costituzione. Vogliamo finalmente vivere in uno stato di diritto democratico e civile, quello per cui molti Italiani hanno versato il loro sangue e molti di essi proprio nelle nostre vallate.

Ci opponiamo risolutamente al modello di sviluppo che ha prodotto l'attuale crisi, rifiutiamo il progresso che sottrae risorse a scuole ed università, alla ricerca ed alla salute pubblica per poi consegnarle a bande di delinquenti dediti all'arricchimento ed al profitto a qualunque costo.

La scelta di scrivere questa lettera è per ricordarvi, cari amministratori, che siete stati eletti da noi ed a noi dovete rispondere (così si usa nelle democrazie); il vostro comportamento dovrà tenere conto del bene pubblico, non del vostro o di quello di chi sta sopra di voi.

Il denaro pubblico va usato per creare posti di lavoro con le energie rinnovabili e pulite evitando di farci pagare gli aumenti che sono dovuti al mancato rispetto, da parte del nostro paese, del trattato di Kyoto.
Lavorate alla ristrutturazione di scuole cadenti e cadute, consentiteci di viaggiare su treni degni di questo nome, su ferrovie efficienti e sicure: questo modo di operare ci avvicinerà all'Europa, non certo la distruzione progressiva del territorio per la realizzazione di opere che saranno lasciate incompiute e prive di qualunque utilità se non quella di ingrassare i personaggi più volte menzionati qui.

Le vostre azioni ci riveleranno la vostra onestà o la tacita complicità in questo disastro.

Abbiamo volutamente utilizzato un linguaggio perentorio, poco "politico" ed estremamente chiaro perchè chiaro e forte vi arrivi il nostro messaggio ed il nostro disagio.

Altrettanto chiaro deve risultare che noi tutti crediamo strenuamente nella democrazia, che ci siamo mossi e ci muoveremo pacificamente avendo come Stella Polare la nostra Carta Costituzionale.
I nostri principi li abbiamo dimostrati in tutti questi anni e sapremo farlo anche in futuro.
Potrete dire altrettanto di voi stessi?

P.S.: questa lettera vi suggerisce di accedere alle informazioni relative al TAV: il nostro movimento ne ha prodotte in abbondanza e non avrete difficoltà a procurarvele. Perfino i Quaderni dell'Osservatorio contengono informazioni che andrebbero lette con grande attenzione, senza pregiudizi. A tutto ciò si possono aggiungere i pareri di studiosi e docenti universitari come Marco Ponti del Politecnico di Milano o la ricerca approntata dall'università di Ancona.
Chi di voi non sia sufficientemente informato, lo faccia ora: rientra nel vostro ruolo di SERVITORI DEI CITTADINI: questo è il ruolo che vi siete liberamente scelti sottoponendovi ad una consultazione elettorale, nessuno vi ha imposto alcunchè.


IL MOVIMENTO NO TAV DELLA VALLE DI SUSA
[ #  16/10/2009 19:11:33 ]


elisa di alba ha scritto:

BENTORNATI NELLA VOSTRA PATRIA!!!RIFERITO AL CONCERTO DI DOMENICA!FA!CI MANCATE MOLTO!
[ #  14/10/2009 11:34:41 ]


c.m.  ha scritto:

CI SCUSIAMO PER L'ANNULLAMENTO DEL CONCERTO DI BELLINO DI STA SERA CHE E' CMQ INDIPENDENTE DALLA NOSTRA VOLONTA'.

C.M.
[ #  10/10/2009 16:59:46 ]


Charč Moulą  ha scritto:

riceviamo da Ezio di Castelmagno e, condividendo, giriamo a tutti:

Penso sia oramai chiaro a tutti che, per le zone montane, il passaggio dal segnale analogico a quello digitale per la ricezione dei programmi televisivi, non sia stato cosa indolore.

Ancora adesso in diversi comuni delle valli, esclusi i canali Mediaset visibili quasi ovunque, la situazione della ricezione è frammentaria e confusissima: canali RAI quasi scomparsi, La7 in molte zone mai giunta, poi, scarsa e imprecisa informazione, riunioni affannate, scaricabarile fra vari enti l’hanno fatta indubbiamente da padrone.

Sull’argomento ognuno di noi ha avuto occasione di leggerne e sentirne in tutte le salse, in linea di massima, causa i motivi sopra citati, i commenti sono stati in gran parte negativi.

Personalmente penso che questa innovazione andasse fatta e sia cosa positiva, con il segnale digitale (naturalmente dove arriva per bene) la televisione si vede sicuramente molto meglio di come mediamente si è sempre vista in montagna, vi è la possibilità di avere più canali, meno inquinamento elettromagnetico ecc…



Il problema sta nel fatto che il passaggio tra le due tecnologie, per le nostre zone, è stato fatto in malo modo e usando la tecnica sbagliata. Si è preferita la via terrestre invece di quella satellitare, pensando principalmente alla massa e senza preoccuparsi troppo delle conseguenze e dei disagi che sarebbero avvenuti nelle zone in cui da sempre la ricezione dei segnali televisivi è problematica per via della conformazione del territorio.

Di questo si è preoccupato solo qualche sparuto amministratore locale che come il solito ha sbattuto contro un muro di gomma fatto di “sordi” o di “non è mia competenza”.


Sta di fatto che nelle scorse settimane, nonostante fosse risaputo che per portare il digitale terrestre nella gran parte delle vallate vi sarebbero state grandi difficoltà, sono stati spenti i ripetitori che trasmettevano il segnale in analogico, quello captato dalle vecchie antenne tanto per intenderci, di conseguenza in numerose zone, tutti quelli che non avevano già una parabola non hanno più visto nulla o se fortunati i segnali Mediaset.

Addirittura, per la medio\alta valle Grana, la Rai comunicava che se tutto filava liscio i loro canali sarebbero stati installati fra quatto o cinque mesi!

Così per poter nuovamente vedere almeno i canali di prima, non pochi hanno dovuto mettere mano al portafoglio e farsi installare in fretta e furia un impianto di ricezione satellitare.



Contemporaneamente allo spegnimento, giungeva dalla Rai una lettera che ci informava che dallo scorso mese di agosto esisteva la possibilità, attraverso la piattaforma satellitare Tivù Sat, a dir loro un sistema particolarmente adatto in zone come le nostre, di vedere in maniera gratuita tutti i programmi del digitale terrestre. Che dire, finalmente una notizia positiva!

Unico inconveniente: l’apposito decoder satellitare costa oltre 100 euro contro i 30\40 di quelli normali e per chi ancora non ha la parabola bisogna aggiungerci altri 250 euro per l’impianto!

In pratica per vedere gli stessi canali, le persone che abitano nelle valli dovranno spendere in sostanza quasi il triplo! …alla faccia delle pari opportunità per l’ennesima volta!


A questo punto, come diceva un tale, mi sorgono spontanee un paio di domande: ma se con il sistema satellitare si riesce a coprire senza problemi l’intero territorio nazionale, mari, monti, pianure, laghi e isole comprese (rendendo per una volta tutti uguali i cittadini italiani) perché la diffusione del digitale si è invece scelta la via dei ripetitori terrestri costato cifre non indifferenti?

Oppure, giacché ormai la frittata è fatta, perché non ipotizzare una specie d’incentivo sull’acquisto del kit per il digitale satellitare (ne sono stati fatti addirittura per le biciclette) da devolvere nelle zone montane? Non mi pare sia poi un’impresa così ciclopica per una nazione che ogni sei mesi organizza inconcludenti (visti i risultati) convegni sulla montagna e si fregia di esportare democrazia in giro per il mondo.

Ezio Donadio
Presidio Alpino “Paratge” - Castelmagno
[ #  06/10/2009 09:29:54 ]


Francesco di Paesana ha scritto:

Oggi ho scoperto che domenica 11 ottobre voi Chare Moulà suonerete alla Fiera di Paesana e sono contentissimo. Vivo!!! Un saluto a tutti
[ #  29/09/2009 00:12:43 ]


c.m. informa  ha scritto:

riceviamo da Mariano , condividendo, riportiamo sul nostro diario:

“NECESSARI PROGETTI INNOVATIVI
E UN RICAMBIO DELLA CLASSE DIRIGENTE
PER LE NUOVE COMUNITA’ MONTANE”

Il Presidio Alpino “Paratge” auspica che l’appuntamento del 7 novembre per l’elezione dei Presidenti e dei Consigli delle Comunità Montane sia, come in ogni appuntamento elettorale, occasione di confronto democratico e vero tra progetti alternativi.
Democrazia significa anche competizione tra diverse idee, persone e progetti e la presenza di più liste tra loro alternative non può essere catalogata sbrigativamente come “mera contrapposizioni di schieramenti politici” come affermato da Lido Riba
( http://www.uncem.piemonte.it/index.php?IDpage=532&IDcontenuto=401&lang=ita ).
Cercare di trasformare la elezioni del 7 novembre in un plebiscito a favore di quanto pare deciso in modo trasversale a tutti i partiti è funzionale innanzi tutto a interessi esterni alle valli.
Il Presidio Alpino “Paratge” non condivide l’invito per la formazione di liste unitarie fatto dall’UNCEM Piemonte e firmato dal suo Presidente Lido Riba e sospettiamo che questa posizione nasconda un “accordo di palazzo” per la spartizione delle poltrone al vertive delle Comunità Montane e la salvaguardia di posizioni acquisite da alcuni in enti e istituzioni.
Siamo convinti che le valli si aspettino e si meritino di più a livello progettuale che non l’invito a un ecumenismo finalizzato al quieto vivere nella “fase costituente” e siamo certi che i sindaci e gli amministratori dei comuni alpini chiamati al voto sapranno proporre in piena autonomia progetti che esprimano una progettualità finalizzata al vivere la montagna con un’idea di libertà che ci ha consegnato la nostra storia.

Mariano Allocco
Presidio Alpino “Paratge” Prazzo
[ #  19/09/2009 12:48:26 ]


ricostruzione miracolosa  ha scritto:

15 settembre 2009
Il miglior presidente del Consiglio che l’Italia abbia mai avuto negli ultimi 150 anni va ripetendo in giro che la consegna di 47 chalet a 200 dei trentamila sfollati per il terremoto d’Abruzzo dopo appena 162 giorni rappresenta “il cantiere più grande del mondo”, nonché l’opera di ricostruzione più rapida e imponente della storia dell’umanità. Anche meglio della muraglia cinese e della piramide di Cheope. Non parliamo poi della bonifica delle paludi pontine e della battaglia del grano, che gli fanno un baffo.

A tenergli bordone c’è l’eccellentissimo Guido Bertolaso, il gran ciambellano della Protezione Civile nonché “uomo della Provvidenza” che tutto il mondo ci invidia perché senza di lui non sapremmo proprio come fare: anche lui si loda e si imbroda a proposito della ricostruzione più rapida e imponente eccetera. La stampa al seguito registra e rilancia. Peccato che non sia più in vita Indro Montanelli, che dopo il terribile sisma del 1980 in Campania e Basilicata, raccolse tra i lettori del suo Giornale (quello vero, non la tetra parodia oggi in edicola) un bel po’ di quattrini e consegnò ai terremotati di Castelnuovo di Conza un intero villaggio di nuove case, il “Villaggio Il Giornale”, inaugurato insieme all’allora presidente della Repubblica Sandro Pertini 170 giorni dopo il sisma. Cioè soli 8 giorni dopo l’attuale ricostruzione più imponente e più rapida eccetera.
   
Ma ci fu anche chi arrivò molto prima: lo staff di Giuseppe Zamberletti, democristiano lombardo concreto ed efficiente, che senza essere sottosegretario a nulla, ma in veste di commissario straordinario di governo, mise a frutto l’esperienza maturata nel 1976 in Friuli e riuscì a consegnare 150 chalet (identici ai 45 inaugurati ieri dal premier, anche se a pagarli è stata la provincia autonoma di Trento, governata da Lorenzo Dellai, centrosinistra) alla popolazione di Ariano Irpino, che aveva appena pianto 300 morti, riuscendo a seppellirli solo tre settimane dopo. Quando avvenne la consegna? Qualcuno, sentita la premiata ditta B&B, nel senso di Berlusconi & Bertolaso, dirà: sicuramente non prima di 170 giorni, altrimenti gli annunci del presidente del Consiglio e del capo della Protezione civile sarebbero nient’altro che balle. E i giornali che le registrano senza batter ciglio sarebbero nient’altro che uffici stampa. Bene, tenetevi forte: Zamberletti consegnò ad Ariano i primi prefabbricati appena 60 giorni dopo il terremoto e le 150 casette con giardino dopo soli 122 giorni, dando un tetto permanente a 450 persone: la metà dei superstiti. Cioè impiegò ben 40 giorni in meno della ricostruzione più imponente e rapida eccetera, per fare il triplo del migliore presidente del Consiglio degli ultimi 150 e del capo della Protezione civile che tutto il mondo ci invidia.

Con tre lievissime differenze, fra il 1980 e oggi. Primo: il terremoto in Campania e Lucania si estese per quasi due regioni intere, fece 3 mila morti (10 volte quelli d’Abruzzo), 9 mila feriti e 300 mila sfollati. Secondo: all’epoca la Protezione civile non esisteva: i soccorsi erano coordinati dalla radio della Rai, con le telefonate in diretta degli amministratori e dei cittadini. Terzo: scalcinata fin che si vuole, l’Italia era ancora una democrazia. E anche il politico più infame avrebbe esitato un po’, prima di pavoneggiarsi a favore di telecamera su un red carpet di cadaveri.
[ #  19/09/2009 12:43:09 ]


c.m. in-forma  ha scritto:

in arrivo il periodo dei compleanni...
da Vanni a Juspot e Massi, da Nanni e Cele fino a Ricou e Monica....... PREPARATEVI!!!
a presto x ulteriori e + precise info!
C.M.
[ #  13/09/2009 16:54:27 ]


c.m. in-forma  ha scritto:

venerdì sera gra finale di stagione ad isasca: non perdetevelo!!!
[ #  02/09/2009 09:23:08 ]


Nanniiiiiii  ha scritto:

-2 alla festa più grande e bella dell'universooooo!!!
[ #  28/08/2009 13:10:27 ]


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