Un canto della zona di confine tra le Province di Cuneo e Torino, nella zona tra i fondo valle dell'Infernotto e del Pellice, che probabilmente, un tempo, era ballata a courenta.
Noi la riproponiamo in questa versione da ballo, velocizzando il canto. L'abbiamo appreso dal Gruppo di Ricerca "Mare Tera".

Traduzione :
Graziosina dei Bricchetti (o degli zolfanelli a seconda dell'interpretazione) tutti i giorni si da il belletto, si da il belletto per essere bella e assomigliare alla bianca stella; Graziosina va a fare il letto ed il suo Giuseppe gli corre appresso, gli corre appresso con le mani giunte: "fallo basso che io possa salire"; il suo Giuseppe va a Torino a comprarle un anellino, anellino con la perla bianca per portarle la sua speranza; il suo Giuseppe va a Pinerolo, a comprarle un bel pentolone, un pentolone e una pentola, un cucchiaio di legno ed una forchetta; il suo Giusepe va a Bricherasio, va comprarle un materasso, materasso di piuma fine per coricarci la Graziosina, materasso della piuma scema per toccarle la "parpaiola"…